13.10.09

Scripta manent?

La email finirà come il fax, ora c'è Twitter. Ma tra cent'anni? Quanti tra noi hanno salvato le proprie email su un floppy disk, per conservarle? E anche se l'avete fatto, come leggete, ora, il contenuto di quel floppy disk? Siamo proprio certi che il tornare a scrivere (all'avvento delle mail s'era detto che la gente, che non scriveva più lettere, avrebbe ripreso a scrivere) con le email permetterà anche di tornare a leggerle negli anni a venire? La verità è che se si scrive a qualcuno, per conservare i documenti non c'è alternativa alla stampa degli stessi. E questo vale anche (sigh, sob) per i blog, che ci hanno fatto abbandonare i vecchi diari segreti chiusi col lucchetto, e ci hanno abituato alla facilità e rapidità di scrittura, ma negheranno ai nostri nipoti la lettura dei diari 'della nonna'. Sì, perché chi ci dice che la rete sarà la stessa, tra cent'anni?
Il mese scorso, ripulendo un solaio, è saltato fuori un copialettere del bisnonno. All'inizio, che fatica capire quella bella calligrafia! Ma dopo, quando ti abitui alla scrittura, e riconosci quella dell'uno e quella dell'altro, ti rendi anche conto (per la serie "quando le poste funzionavano veramente": una lettera inviata da Como il lunedì riceveva risposta da Arezzo il giorno dopo) che la gente scriveva, e tanto anche. Ma soprattutto, teneva una copia di tutto quel che scriveva, sicché oggi posso leggere della carrozza da riparare del bisnonno, e delle ceste che le ferrovie avevano perso nel tragitto dal Veneto a qui, e degli acquisti di abiti nuovi coi pizzi ordinati appositamente a una bottega di Milano, o ancora della guerra in arrivo, e di tanti piccoli viaggi e avventure quotidiane. Chissà che avrei letto, se invece che copiare tutto nel copialettere i bisnonni avessero affidato le proprie missive a un'email, o a Twitter...